Crisi e Attitudine Mentale

Quale dovrebbe essere la giusta attitudine mentale quando vi è crisi e confusione? Non è molto utile dire “pensa positivo che tutto va bene” perché è un’affermazione superficiale. Non è sbagliata in sé ma non prende in considerazione svariati elementi presenti “nell’equazione della vita”.
In questo articolo mi riferisco ad un concetto di crisi molto ampio (da quella economica a quella sentimentale) e vorrei dare qualche consiglio derivante anche dalla mia esperienza.

 

Personalmente credo fermamente che la crisi sia un momento per avviare un cambiamento nella propria vita, anche per via del fatto che il vecchio modello non funziona più. Tutto cambia nel corso del tempo ed è stupido pensare che le cose debbano rimanere immutate: il mercato cambia ogni anno (anche un paio di volte all’anno!) e se non ti adegui sei fuori; una storia sentimentale muta e richiede adattamento da parte di entrambi i partner. Se uno dei due si impunta nel voler “congelare” la relazione come era all’inizio, potrebbe rovinare la storia amorosa.
Il flusso va assecondato, magari deviato, ma mai bloccato.

 

Non posso non citare un presupposto della PNL:
“Se continui a fare quello che hai sempre fatto, otterrai quello che hai sempre ottenuto”.

 

In altre parole, se le mie strategie non si traducono nei risultati sperati, vuol dire che vanno modificate fino a quando non soddisfano le aspettative. Questo richiede una grandissima flessibilità.
Se una persona rimane rigida nel suo modello è destinata a ripiegarsi su stessa.
Robert Dilts (uno tra i più importanti Trainers e ricercatori di PNL) fa una splendida metafora:
l’uomo nel corso del tempo si è adattato ed è sopravvissuto fino ad oggi. I dinosauri non l’hanno fatto e si sono estinti.

 

Thomas Edison, scopritore della lampadina elettrica, aveva fatto circa un migliaio di tentativi infruttuosi per inventarla. Un giornalista gli chiese come mai insistesse così tanto dopo 1.000 fallimenti. Lui rispose che non aveva fallito, ma trovato 1.000 modi in cui la lampadina non funziona e che avrebbe continuato fino ad individuare la giusta strada.

 

 

Questo aneddoto incarna un altro basilare presupposto della PNL:
“Non esiste fallimento ma solo feedback”.

 

In altre parole, quando le cose non funzionano bisogna vedere l’evento come una semplice ricezione di informazioni per capire cosa ha funzionato e cosa non dovrebbe essere più ripetuto. In seguito bisognerebbe trovare una nuova via apprendendo dall’insegnamento precedente.
Invece, se vedi l’esperienza come fallimento, non noterai le cose positive che hai fatto. Inoltre, potresti creare le basi per la creazione di pericolose credenze limitati che per i processi di Cancellazione e Deformazione ti incanaleranno in un tunnel senza via di scampo.

 

“Improvvisare, adattarsi, raggiungere lo scopo” dice Gunny nell’omonimo film impersonato da Clint Eastwood. Anche se non amo particolarmente gli aneddoti militari, non posso non condividere questa frase che può essere applicata in qualsiasi ambito della propria esistenza.

 

Chiaramente esiste un limite all’adattamento: l’ecologia dell’individuo. Bisogna comunque rispettare la propria gerarchia di Valori, le relazioni sentimentali, lavorative, le amicizie, ecc.. Ogni obiettivo deve sempre rispondere alle regole di Buona Formazione. Non è saggio buttarsi in grossi cambiamenti senza valutare anticipatamente il rapporto costo/benefici.

 

 

Una volta qualcuno mi disse provocatoriamente: ma sei un santo a predicare questo atteggiamento?
No, non lo sono. Quando mi imbatto nei problemi, posso perdere la testa come tutte le persone umane. Però, quando mi succede, dopo un po’ mi fermo e faccio un passo indietro: analizzo la situazione e cerco di trovare delle alternative. Quando non ho le risorse (o penso di non averne), mi ispiro a persone che sono riuscite a farcela modellando le loro strategie. Certo, sulla carta sembra una cosa semplice, in realtà “la mappa non è mai il territorio” e ci vuole volontà, determinazione e voglia di arrivare alla meta. Quando non ho questa attitudine mentale (sono sempre libero di fare quello che voglio), sono responsabile al 100% sia delle conseguenze positive che di quelle negative.

 

Questo articolo è stato scritto con l’intento di dare qualche suggerimento e, forse, un pizzico di motivazione a chi in questo momento si trova in una situazione difficile. Non sempre le cose sono facili (anzi), ma bisogna impegnarsi nel trovare soluzioni alternative chiedendo pareri e osservando cosa fanno gli altri. Se l’ambiente attorno a noi non dà risposte, andiamo fuori dal nostro schema per vedere la situazione da una prospettiva diversa.

 

A tal proposito mi viene in mente un ultimo aneddoto: un pesce in un acquario pensa che quello sia tutto suo il mondo. Quando per sbaglio spicca un salto e per un attimo esce dall’acqua, si rende conto che fuori vi è un mondo ancora più vasto.

 

Ogni tanto, fare un salto fuori dall’acquario può essere davvero illuminante.

 

Un abbraccio

Vincenzo Fanelli

 

Bibliografia consigliata

 

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