Empatia è un neologismo che indica la capacità di provare gli stessi sentimenti di un altro individuo.
Martin Hoffman, un ricercatore che si occupa di empatia, sostiene che l’empatia si forma naturalmente a partire dall’infanzia. Infatti, nel primo anno di età un bambino prova disagio quando vede un altro farsi male cadendo per terra e può cominciare a piangere, come se fosse stato lui a farsi male.
Poi, verso i due anni, cominciano a distinguere i loro sentimenti da quelli degli altri, rendendosi conto che sono diversi. Cominciano a focalizzarsi su i segnali degli altri che rilevano sentimenti.
In seguito si rendono conto che possono comprendere la sofferenza a prescindere dal momento che vivono, provando emozioni anche per interi gruppi di persone.
Un esempio di empatia si ha quando assistiamo a qualcuno che prova delle sofferenze e ci sentiamo spinti ad aiutarlo. Provare un sentimento insieme ad un altro individuo significa essere emozionalmente partecipi.
In PNL l’empatia è fondamentale: non è possibile pensare di poter fare, ad esempio, una sessione di coaching senza essere in empatia con il coachee. Infatti, grazie all’empatia è possibile “mettersi nei panni dell’altro” potendo comprendere meglio la soluzione del problema e come guidare il coachee verso il suo obiettivo.
In PNL esistono moltissimi generatori di rapport per creare empatia. Il rispecchiamento (o mirroring) è il sisema più rapido ed efficace per generare questo stato.
Un buon piennellista sa che l’empatia è alla base di qualsiasi tecnica.
Per saperne di più sul rispecchiamento, leggi il seguente articolo: https://www.vincenzofanelli.com/pnl-empatia-e-rispecchiamento.htm