L’esperimento ipotetico EPR, ideato da Einstein, Podolsky e Rosen nel 1935, ha aperto le porte a un mondo sconvolgente, dove la connessione tra le particelle quantistiche sfida la nostra percezione classica della realtà. L’esperimento dimostra che due particelle correlate possono istantaneamente influenzare lo stato l’una dell’altra, anche se separate da grandi distanze, violando apparentemente la velocità della luce.
Questo fenomeno, noto come entanglement quantistico, ha portato alcuni a ipotizzare la possibilità di una telepatia quantistica, dove la mente umana potrebbe sfruttare questa connessione non locale per comunicare istantaneamente. L’idea è affascinante, ma ancora molto speculativa e lontana da una dimostrazione scientifica.
Questo esperimento ipotetico fu poi confermato realmente negli anni 80 da Alain Aspect presso l’Istituto di Ottica di Orsay in Francia. Questo esperimento rappresenta una pietra miliare nella fisica quantistica, fornendo una prova sperimentale definitiva dell’entanglement quantistico e confutando le ipotesi di Einstein sulla località della realtà.
Aspect, insieme ai suoi collaboratori Jean Dalibard e Gérard Roger, ha ideato un ingegnoso esperimento con fotoni correlati. I fotoni, emessi da una stessa sorgente, venivano inviati a due rivelatori distanti tra loro. I ricercatori potevano variare l’orientamento di polarizzatori posti davanti ai rivelatori, influenzando la polarizzazione dei fotoni in arrivo.
L’aspetto cruciale dell’esperimento risiedeva nella rapidità con cui i fotoni venivano rilevati e nella casualità con cui venivano orientati i polarizzatori. Secondo la teoria quantistica, le proprietà dei fotoni entangled sarebbero correlate, indipendentemente dalla distanza e dall’orientamento dei polarizzatori. I risultati dell’esperimento confermarono questa previsione in modo inequivocabile.
In altre parole, i fotoni sembravano comunicare istantaneamente tra loro, scambiando informazioni e influenzando reciprocamente il proprio stato, anche se separati da grandi distanze.
L’esperimento di Aspect ha avuto un impatto profondo sulla nostra comprensione della realtà quantistica. Ha dimostrato che l’entanglement è una proprietà reale delle particelle quantistiche e ha aperto la strada a nuove frontiere nella ricerca, come la comunicazione quantistica e la computazione quantistica.
Oltre all’aspetto scientifico, l’esperimento di Aspect ha avuto anche implicazioni filosofiche profonde. Ha messo in discussione le nostre nozioni di spazio, tempo e causalità, suggerendo che la realtà potrebbe essere ben più complessa di quanto immaginiamo.
Quindi, se le particelle sono correlate tra di loro (tutto l’Universo deriva dal Big Bang dove tutto prima era presumibilmente correlato), ci ricordano l’ologramma. In quest’ultimo l’immagine del tutto è contenuta in ogni parte dello stesso. Se rovini una parte dell’ologramma puoi sempre recuperare l’immagine intera. Cosa non fattibile con una foto normale: se ne perdi una parte non è recuperabile.
David Bohm ipotizza che l’universo sia un ologramma, dove ogni parte contiene l’informazione dell’intero. In questo scenario, l’entanglement quantistico non sarebbe una strana connessione a distanza, ma piuttosto il riflesso di una realtà intrinsecamente interconnessa.
Le filosofie orientali, come il Buddhismo e l’Induismo, offrono una prospettiva complementare sulla natura della realtà. Queste filosofie sottolineano l’illusione della separazione e l’interconnessione di tutte le cose. L’idea di un universo olografico trova eco in concetti come la maya (illusione) e l’unità fondamentale del Brahman (il principio universale).
L’intreccio tra scienza e filosofia orientale ci invita a riconsiderare la nostra percezione soggettiva della realtà. Se la realtà è olografica e interconnessa, la telepatia quantistica potrebbe non essere un fenomeno paranormale, ma piuttosto il riflesso di una coscienza più profonda che trascende i limiti dello spazio e del tempo.
Mentre la ricerca scientifica continua a esplorare i misteri dell’universo quantistico, le filosofie orientali ci offrono un terreno fertile per riflettere sulla natura della coscienza e sulla nostra relazione con l’universo.
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ENTANGLEMENT QUANTISTICO: TELEPATIA E COSCIENZA NELL’UNIVERSO OLOGRAFICO
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