Avere Successo: il problema delle Credenze Limitanti

Avere successo, esiste il segreto per avere successo?

 

Quali sono le credenze delle persone di successo? A cosa non credono gli individui che riescono a far fluire l’abbondanza nella loro vita?

 

Premesso che i soldi non crescono sugli alberi e che nella vita bisogna impegnarsi per guadagnarli, anni fa ho iniziato un processo di modellamento riguardante persone che riescono a guadagnare in maniera (relativamente) facile e che hanno quasi sempre successo nelle loro imprese.

 

È facile chiudere il discorso dicendo:

 

“Sono figli di gente ricca” o “hanno avuto fortuna”.

 

Pensa a quanta gente parte da zero e, grazie ad un’idea brillante, ha successo.

 

Il mio lavoro si è concentrato sull’aspetto delle credenze soggettive “negative” relative al denaro che, di fatto, tendono a cancellare e deformare tutte le informazioni che vanno contro le stesse.

 

Le credenze non sono semplici pensieri, ma “pilastri” interiori che ci dicono cosa è reale e  cosa non lo è. Una cosa è dire:

 

“Credo che se metto la mano sul fuoco, mi brucio”.

 

Questa è una credenza OGGETTIVA che il caso di tenersi.

 

Un’altra cosa è dire:

 

“Credo che solo i disonesti possano essere ricchi”.

 

Questa è una credenza soggettiva perché in giro c’è un sacco di gente onesta che è benestante. Chi aderisce a una credenza di questo genere “cancellerà” le persone oneste (di successo) così da mantenere salda la convinzione.
Inoltre, questa credenza lo boicotterà in maniera più o meno inconsapevole in tutte quelle attività che potrebbero renderlo più ricco perché, se si reputa una persona onesta, non può diventare ricco. Quando “scavalcherà” questo limite, potrà farlo.

 

Questo può avvenire grazie ad eventi eclatanti che mettono in crisi la vecchia credenza. Ad esempio, un amico gli dimostra in maniera incontrovertibile che è possibile diventare ricchi onestamente.

 

Il risultato quale sarà? Certo, non pioveranno soldi dal cielo…mi sembra ovvio! Però il suo focus sarà più ampio e in grado di notare attività e possibilità che permettano maggiori introiti. 

 

È questa la grande differenza che esiste tra chi vorrebbe guadagnare di più ma non ci riesce e chi non incontra grandi ostacoli: le credenze.

 

Certo, qualcuno potrebbe obiettare che vi è anche un problema di abilità, di formazione personale, esperienza ecc..

 

Sicuramente le abilità (cioè il saper fare determinate cose) sono importanti. Spesso, però, accade che due persone con la stessa formazione e potenziali abilità producano risultati diversi proprio grazie alla diverse credenze personali. Poi, mi sembra ovvio (e sensato) che una persona che decide di lanciarsi in un determinato ambito (ad esempio, la ristorazione), deve sviluppare abilità ed esperienza nel settore prima di fare qualsiasi passo. Non basterà lavorare sulle credenze.

 

Farlo solo perchè si è “convinti di avere successo” e senza nessuna esperienza in merito, è da irresponsabili!

 

Mi rendo conto che in un periodo economico come questo non è semplice liquidare la faccenda parlando semplicemente di “credenze”. Vi sono i problemi oggettivi, ma una convinzione limitante tende a non far intravedere altre soluzioni al problema.

 

Ad esempio, se una persona è convinta che “il denaro è difficile da guadagnare” o che “si guadagna facilmente solo in maniere disonesta”, tenderà a cancellare tutte le informazioni relative a possibilità inerenti guadagni più semplici e onesti.

 

È un po’ come quando uno è convinto che “l’amore non esiste”: cancellerà tutti quegli esempi in cui si dimostra il contrario. È un modo per non contraddire la credenza.

 

 
Come ho detto in precedenza, è possibile supere il processo di “cancellazione”; però potrebbe innescarsi quello della deformazione, l’ultimo baluardo di difesa della credenza. In altre parole si può alterare la realtà percepita (deformarla) per non contraddire il modello al quale si aderisce.

 

Ad esempio, un amico dimostra in maniera incontrovertibile che si può guadagnare tanto in maniera onesta; il soggetto potrebbe deformare l’informazione dicendo: “E’ solo fortuna!”. In questo modo torna al punto di partenza rafforzando la convinzione limitante.

 

 

 

Schema dei processi di Cancellazione e Deformazione

 

 

Cancellazione e Deformazione sono due processi naturali e indispensabili.

 

Infatti, se siamo ad una festa, vi è molta musica, gente che parla e desideriamo parlare con un amico, inconsciamente “cancelliamo” tutto il resto per focalizzarci sulle sue parole. Non possiamo processare simultaneamente tutte queste informazioni. Quindi, la Cancellazione è un processo importante. Come ho già detto in precedenza, ha anche una retroscena spiacevole se legato ad un credenza limitante.

 

La Deformazione, invece, è un processo legato alla creatività: se dobbiamo incontrare qualcuno per la prima volta, possiamo anticipare nella nostra mente l’incontro in modo da prepararci alle possibili domande e risposte. Come puoi notare, si tratta di un processo importante e che permette le realizzazioni artistiche ed invenzioni (vedere con la mente qualcosa che ancora non c’è). Possiamo, però, anche crearci dei film mentali negativi che ci condizioneranno durante l’incontro. Quindi, la Deformazione (come la Cancellazione) ha risvolti positivi e negativi.

 

Per comprendere come una credenza (positiva o negativa che sia) influenzi la nostra vita, ricorrerò alla “piramide dei livelli logici”.

Questo schema è molto utile per estrarre i vari livelli sia nel modellamento di una particolare performance, sia per individuare problematiche all’interno di un processo. Il livello più basso è meno importante rispetto a quello più alto. Ad esempio, Ambiente è meno importante di Comportamento. Questo significa che per risolvere un problema al livello di Ambiente, si può agire su Comportamento. Allo stesso tempo non si può risolvere un problema di comportamento semplicemente intervenendo sull’Ambiente.

 

Facciamo un esempio concreto per comprendere questi livelli.

 

Una persona non riesce a lavorare bene.

 

– Ambiente: Dove e quando lavori? Come è organizzato il tuo posto di lavoro? Vi sono distrazioni?
– Comportamento: quali comportamenti metti in atto? Vi sono dei comportamenti  non costruttivi che metti in atto (o costruttivi che non metti in atto) che limitano le tue performance?
– Capacità: come svolgi il tuo lavoro? Che abilità hai o dovresti acquisire per migliorare le tue performance?
– Credenze: cosa credi in relazione al tuo lavoro? Perché non ce la fai?

 

Mi fermo qui perché in questo articolo parliamo di credenze.

 

Se vi è un problema a livello di Ambiente, è possibile risolverlo facilmente: si riorganizza la postazione di lavoro, gli orari ecc..

 

Se vi sono problemi a livelli comportamentale, si lavora eliminando comportamenti non costruttivi e adottandone nuovi (magari ispirandosi ad un modello vincente).

 

Se vi sono problemi legati alle Capacità (ovvero, mancano determinate abilità), si possono acquisire, ad esempio, tramite la formazione.

 

Le cose si complicano quando parliamo di Credenze perché queste influenzano a cascata tutti i livelli appena esaminati. Ad esempio, se uno è convinto che “I soldi si guadagnano difficilmente”, limiterà le sue abilità, i suoi comportamenti e avrà una percezione limitata/distorta dell’ambiente che lo circonda.

 

Per saperne di più:

CREDENZE DA RICCHI: http://www.piuchepuoi.it/rep/credenzedaricchi.php

 

Credenze da Ricchi