Perdere peso è il cruccio di tantissime persone e per le motivazioni più disparate: c’è chi vuol perdere peso per motivi estetici e chi per questioni legate alla salute.
So di cosa stiamo parlando perché prima ero una taglia 54, mentre ora sono una taglia 48. Quando mi ci metto arrivo anche alla 46, ma non è la mia taglia ideale.
Come si riesce a perdere peso e (soprattutto) a mantenere il peso ideale?
Partendo dalle basi, direi che la cosa migliore è farsi prescrivere una buona dieta bilanciata da un nutrizionista/dietologo e/o fare un minimo di attività fisica.
Direi di stare alla larga dalle diete “fai da te” e da quelle che fanno perdere velocemente peso perché poi si rischia di riprenderlo immediatamente.
Fatta questa premessa essenziale (dietologo/nutrizionista e attività fisica) vorrei invece rivolgermi a tutti quelli che non riescono a perdere peso nonostante la dieta e il movimento fisico.
Chi viene da me a sottoporsi a delle sessioni di coaching per perdere peso, lo fa perché, nonostante la dieta, non riesce a mantenere l’impegno. La loro stessa mente li boicotta nel raggiungimento dell’agognato obiettivo. Oppure, li illude facendoglielo raggiungere, per poi farli ripiombare nell’eccesso di peso.
“Ma come” ti dirai “io posso boicottarmi da solo? Non è possibile!”.
Spesso siamo condizionati da comportamenti automatici, da credenze profonde e da parti inconsce che gestiscono la nostra vita al di là del nostro volere razionale.
Ad esempio, durante una sessione di coaching, una persona era condizionata dalla credenza profonda “Dimagrire vuol dire essere malati”.
E’ ovvio che una convinzione di questo tipo rappresenta un limite al raggiungimento del peso ideale.
Per chi non lo sapesse, una credenza profonda è qualcosa di radicato e che ci dice cosa è reale e cosa non lo è. Quindi, pensare che dimagrire significa essere malati, è un forte limite al raggiungimento del peso. Scavando ho poi scoperto che questo pensiero derivava dalla famiglia e dall’idea che essere grassi significa essere in salute.
Ho spesso sentito dire da persone anziane, rivolgendosi ad un bambino, “quanto sei magro, mangia che ti ammali” o “come sei bello in carne, tutta salute! Mangia, mangia!!!”.
Qualsiasi pediatra sa bene che tenere i bambini all’ingrasso significa predisporli all’obesità. Quindi, ingrassarli tutto significa tranne che fare loro del bene.
Credenze, credenze, credenze…sono davvero l’architrave della nostra vita e ne siamo davvero inconsapevoli. Spesso il 90% del mio lavoro consiste nel snidarle e trasformale. Dopo è possibile programmare la mente verso il raggiungimento dell’obiettivo (ad esempio, perdere peso). Programmare la mente senza aver tolto le resistenze interiori, significa ottenere obiettivi di breve durata.
Oltre a questo aspetto, dobbiamo tenere conto di tutti quei comportamenti automatici che portano una persona a mangiare in eccesso.
Cos’è un comportamento automatico?
Un esempio lo abbiamo con il semaforo rosso: in buona parte dell’Italia (non tutta!), quando scatta il rosso, la gente si ferma; quando scatta il verde riparte. Questo è un comportamento automatico che il guidatore compie senza rendersene conto.
Allo stesso modo, abbiamo tanti altri comportamenti meno salutari: passo davanti ad una pasticceria e devo mangiare un bignè, apro il frigo per bere acqua e, invece, mangio gli avanzi della cena, ecc..
Come puoi intendere, molte volte può bastare una dieta e un semplice programma di attività fisica per raggiungere il peso ideale. Quando queste non sono sufficienti (cioè si tende a non rispettare l’impegno preso con se stessi), probabilmente bisogna prendere in considerazione l’aspetto legato alla credenze profonde, ai comportamenti automatici e alla parti inconsce del sé.
Se desideri riprogrammare la tua mente e riallinearla all’obiettivo di perdere peso, guarda ora:
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