La Mente Quantica: intervista a Vincenzo Fanelli

Intervista a Vincenzo Fanelli di Patrizia Gentili Spinola su www.jolery.com

IMG_4628Patrizia Gentili Spinola, giornalista e addetta stampa, da sempre è appassionata di Marketing e Comunicazione. Laureatasi in Economia col massimo dei voti e una tesi sperimentale in Marketing dell’Editoria, ha vissuto e lavorato in UK e in Belgio. Attualmente è direttore di www.jolery.com

 

P. G..S.: In giro ci sono moltissimi testi che trattano la tematica del Manifesting, però in nessuno di quelli che ho letto finora venivano citate le 3 Leggi Universali. Solitamente viene trattata solo la Legge dell’Attrazione, senza citare nemmeno la Legge della Sintonia, la Legge della Bipolarità e quella dell’Essenzialità. Leggendo “La Mente Quantica” si capisce che queste tre leggi devono lavorare insieme, sinergicamente, per far funzionare il processo del Manifesting, ma ci si chiede perché tu e Bishop siate gli unici a parlarne. Come mai?

 

Ne parlo perché comunque è possibile parlare di qualsiasi cosa, compreso un argomento così “rivoluzionario” per i nostri schemi mentali, adducendo anche importanti argomentazioni, ma tanto la gente non ci crederà.  Mi spiego meglio: se a parlare di questi argomenti pubblicamente non sono né scienziati né ricercatori, la gente li percepirà sempre come “voci fuori dal coro”. Da un punto di vista mediatico viene fatta molta disinformazione. Lo possiamo vedere, ad esempio, per quanto riguarda la tematica “alimentazione”: se anche un grande esperto del settore afferma: “Attenzione, mente quantica 3dcerte cose non le mangiate perché fanno male”, come è accaduto per “The China Study”, ci sarà sempre qualcun altro, un’altra voce ufficiale, considerata autorevole dalla gente, che smentirà la precedente, asserendo che non è così, e dicendoti che mangiare carne tutti i giorni fa benissimo. Ecco perché io posso anche permettermi di fare pubblicamente certe affermazioni, perché tanto sono considerate così “assurde” dalla nostra parte razionale che la maggior parte della gente non ci crederà.

E poi c’è un altro fatto: la maggior parte delle persone, purtroppo, ormai è assuefatta a vivere in un certo modo, senza prendersi la responsabilità di quello che gli accade. È molto più facile.

Se io arrivo e ti dico: “Attenzione, il tuo programma mentale crea la tua realtà, le tue aspettative creano la tua realtà”, alcune persone si arrabbiano moltissimo perché non riescono ad accettare che tutto quello che gli capita nella vita se lo sono creato loro. La loro parte razionale non lo può accettare. Le persone, di fronte a queste cose, hanno paura, perché questa nuova visione implica che bisogna riprendere in mano la propria vita e prendersi le proprie responsabilità. Quindi, per quanto adesso se ne stia parlando di più, la maggior parte della gente non crederà mai a queste cose.

 

P. G..S.: Potresti riassumere brevemente, per chi ancora non ha letto il libro, in cosa consistono le 3 Leggi Universali e come agiscono sull’Energia Universale, permettendo agli individui di co-creare – e NON di creare – la propria realtà?

 

È ovvio che consiglio di leggere il libro, perché spiega questi concetti in maniera ampia e approfondita. La Legge della Sintonia è quella che, concettualmente, sostituisce la Legge dell’Attrazione. La sostituisce perché   è un concetto più veritiero, in quanto tutto quello che penso e tutto quello che provo mi sintonizza su un ramo di realtà ben definito. Inoltre è molto più fractal-662895_1280credibile, perché si ricollega alle teorie della meccanica quantistica. Invece pensare che noi siamo dei magneti, e, quindi, che attiriamo una nuova realtà, è sbagliato. Non è che attiriamo, noi ci spostiamo proprio sui diversi rami di realtà.

Poi c’è la Legge della Bipolarità che spiega come mai la legge di attrazione fallisce. Questo accade perché la legge di attrazione ti dice che tu, tutti i giorni, devi solo desiderare, desiderare, desiderare, e questo non è assolutamente vero, nel senso che l’energia si muove attraverso polarità opposte: lo fa sia l’energia elettrica che l’energia universale. Di conseguenza se io attivo solo polarità positiva, desiderando e basta, blocco il flusso dell’energia. Se io, invece, prima desidero, desidero, desidero, ma poi un giorno dico: “Basta, non me ne importa più niente”, e mi distacco, sto attivando anche la polarità negativa e, di conseguenza, permetto all’energia di scorrere. Per capire questo occorre fare le proprie esperienze. Pensate a tutte quelle volte che avete inseguito qualcosa con tutte le vostre forze e poi, un bel giorno, avete detto con convinzione che non ve ne importava più nulla. È proprio in quel momento che l’oggetto del vostro desiderio arriva, perché vi siete distaccati, e questa è la Legge della Bipolarità.

Infine abbiamo la Legge dell’Essenzialità, che è quella delle Sincronicità, secondo la quale l’Universo ci invia dei segnali. I messaggi che ci manda l’Universo sono difficili da interpretare, soprattutto se non siamo ancora pronti a vederli, però occorre avere molta fede nel senso che, quando chiedete un segno, dovete credere nel messaggio che vi arriva.

 

P. G..S.: Proprio a questo proposito avrei un’altra domanda: se per il concetto di Sincronicità dobbiamo cogliere i segnali, gli indizi o “coincidenze” – ognuno le chiama in modo diverso – che l’Universo ci invia, mettendoci “in ascolto”, come facciamo a capire come interpretarli?

 

Io posso fare solo esempi tratti dalle mie esperienze di vita, per cercare di chiarire il concetto. Qualche anno fa, nel 2005, chiusi una storia di 16 anni. La sera prima di andare via dalla casa della mia ex, anche se da un lato ero contento, perché oramai eravamo incompatibili, dall’altro lato avevo paura. Facendo zapping per sbaglio misi su un canale, MTV, che di solito non guardo mai: stava trasmettendo una canzone di Madonna che si intitola Jump, che significa “salta”. In quel momento io non capii che era quello il messaggio, ma sentii a livello profondo una forza dentro di me. In seguito, facendo mente locale, pensai al significato di Jump, il salto.

Tornai a Bari, perché coincideva col Natale e volevo passarlo con i miei genitori. Il problema fu che, andando via da Milano, persi il lavoro con la società con cui collaboravo. Fu a quel punto che chiesslide-vincenzo-fanelli-2i all’Universo: “Universo, ma io cosa devo fare? Devo restare a Bari e lavorare qui, oppure devo tornare a Milano?”. Giuro che, di lì a qualche ora o al massimo il giorno dopo, mi arrivò una email di una società di videogames di Milano che mi chiedeva di fare formazione-lavoro.

Andai a Milano e di lì a poco avviai una relazione con una ragazza che, dopo soli tre mesi, mi chiese di andare a convivere. Ma accadde anche un altro fatto incredibile: il giorno che feci il tragitto Bari-Milano in macchina, per tutto il tempo del tragitto mi chiesi se era la cosa giusta da fare. Arrivai alla barriera di Milano sud e, cosa incredibile, di colpo le macchine incominciano a muoversi. Le macchine iniziarono a passare senza pagare, e il casellante era fuori che faceva cenno con la mano di passare: era appena iniziato lo sciopero dei casellanti! Pensai: “Ok, questo è un segnale!”. Infatti, da quel momento, sono successi tanti fatti per me importantissimi, ho avuto le mie due splendide bambine e ho capito che sicuramente, dovevo passare attraverso quel percorso.

 

P. G..S.: Il tuo concetto di karma è un po’ “particolare”, perché ti discosti dal concetto classico e tendi più ad avvicinarlo alla Legge Causa-Effetto. Potresti spiegare meglio il concetto?

 

Io mi discosto dal concetto classico del karma, secondo il quale noi abbiamo un destino “immutabile”, derivante da cose fatte nelle vite passate. Questo significa che quello che ho in questa vita, me lo porto dalle vite passate precedenti, e spesso la gente lo utilizza come una scusa per dire: “È il mio karma, quindi non posso fare niente per cambiarlo”. In realtà anche il karma, cioè la Legge di Causa-Effetto, risponde alla legge della bipolarità.

 

P. G..S.: Cioè si può cambiare il karma?

 

Assolutamente sì. Come? Diventando consapevole della lezione di vita che ti porta quell’esperienza. È in questo modo che potrai sciogliere il nodo karmico. Ma la maggior parte delle persone, invece, preferisce usare il karma come una scusa, e non fa nulla per cambiarlo. Questo non va bene, perché bisogna capire la ragione che c’è dietro per sciogliere il nodo karmico, imparare la lezione e andare avanti.

 

P. G..S.: Vorresti spiegare, in breve, che cos’è il Focus Universale e in cosa differisce dal Focus Ordinario?

 

Il Focus Ordinario è quello che usiamo tutti i giorni sulla nostra linea di vita, ed è composto da big-bang-422305_1280Azione + Volontà. Ad esempio, se voglio comprare un’auto che costa 15.000 € ma ne ho solo 5.000, darò un anticipo e mi metterò rate per 10.000 €. Questo è il Focus Ordinario.

Adesso farò un esempio di Focus Universale: mia moglie aveva una Matiz completamente
scassata, e io ho semplicemente mandato all’Universo un’idea vaga di trovare una macchina nuova a 5000 euro. Sono sceso a Bari, ho fatto il tagliando della mia auto in una officina autorizzata Opel e, stando lì a parlare con il titolare, gli ho chiesto se avesse una macchina nuova da 5000 €. Lui mi
disse: “Ne ho una che ho appena rifatto completamente”. Il titolare aveva preso una Opel Meriva tutta rotta e l’aveva rifatta completamente: motore, frizione,  riverniciata la carrozzeria! Questo è un esempio di Focus Universale, ovvero il classico colpo di fortuna, che ti permette di piegare la quinta dimensione lungo la sesta e farti accedere al ramo di realtà desiderato.  Possiamo anche spiegarlo in maniera diversa: il Focus Ordinario si ha quando manifesti la tua volontà; il Focus Universale si ha quando, oltre alla tua volontà, collabora anche l’Universo. È in questo modo che puoi spostarti al di fuori della tua linea di vita, su un altro ramo di realtà.

 

P. G..S.: In varie parti del testo sottolinei che avvalersi del Manifesting per migliorare alcuni aspetti della propria vita non deve mai portare a un “delirio di onnipotenza”. Spieghi che, se un obiettivo non è in linea con la nostra Mission di vita, non lo raggiungeremo mai, e che se desideriamo una cosa troppo lontana dalla nostra attuale linea di esistenza, anche lavorando per tappe, potremmo non ottenerla. Inoltre aggiungi che il nostro Ego potrebbe boicottarci se prima non leviamo le Credenze Limitanti. Tutti questi paletti scoraggiano non poco il lettore, perché sembra che sia veramente difficile manifestare qualcosa! Quindi ti chiedo: secondo te cosa è lecito desiderare e ottenere, attraverso il Manifesting?

 

La terza legge è molto importante, quella della Sincronicità. Questo cosa vuol dire? Che se io voglio manifestare qualcosa devo sempre tener conto dei segnali. Facciamo un esempio, parlando del mio lavoro: se voglio tenere un corso, ma ricevo tanti segnali negativi, che mi suggeriscono che il corso non deve partire, è come se tutto mi remasse contro. Se, ad esempio, non riesco a trovare un albergo e ho difficoltà a trovare persone che frequentino il mio corso, l’Universo mi sta mandando dei messaggi per dirmi che quella cosa non la devo fare. Naturalmente c’è sempre un motivo: magari zen-686333_1280quel weekend devo fare qualcosa di più importante, fosse anche solo parlare con una persona o semplicemente stare con le mie figlie. È chiaro poi, che da un punto di vista della razionalità o del mio ego, posso dire: “No, io devo a tutti i costi ottenere quella cosa”, ma l’Universo mi sta dicendo che quella cosa non la devo fare! Se invece impariamo a considerare i segnali che l’Universo ci invia di continuo, seguendo la Sincronicità, ci stiamo allineando al flusso di Energia Universale. A quel punto non nuoteremo più controcorrente, non faremo più come i salmoni, ma avremo la corrente a favore. Se seguiamo il flusso dell’energia arriveremo più facilmente dove vogliamo arrivare. Poi possiamo anche ottenere cose che non sono in linea con la nostra realtà, però faticheremo di più, avremo bisogno di più energia e comunque, prima o poi, l’Universo mi ci rimetterà sempre su quella linea.

 

P. G..S.: Una lacuna che ho trovato in questo libro riguarda le Credenze Limitanti, tematica comune a moltissime discipline olistiche. Spieghi molto bene come eliminarle in maniera definitiva, e non solo temporanea, ma ti dedichi in maniera troppo veloce e superficiale alle tecniche per individuarle. Suggerisci di scrivere in un foglio tutto ciò in cui crediamo, oppure di prestare attenzione alle frasi che pronunciamo mentre parliamo con gli altri, ma le credenze limitanti, essendo dei programmi occulti, sono ben nascoste e non è per niente facile individuarle da soli! Una tecnica molto famosa, il Thetahealing, per “scovarle” utilizza dei veri e propri “scavi”, che un’altra persona effettua su di noi. Non credi che dovresti approfondire questo aspetto, perché da soli non siamo in grado di individuare le nostre credenze limitanti, per ovvie resistenze del nostro Ego?

 

Nel capitolo dedicato all’abbondanza ho scritto un piccolo elenco di credenze limitanti, ma sono legate a quello specifico argomento. Purtroppo per le altre non ho fatto un simile elenco perché in genere, quando devo individuare le mie credenze, presto molta attenzione a quello che dico quando parlo con qualcuno e poi lo annoto su un foglio. In alternativa mi domando: se il mio obiettivo è questo, quanto ci credo da 1 a 10? In ogni caso, poiché individuarle da soli è difficile, consiglio sempre di farsi aiutare da un amico/a.

In PNL per scovare le credenze limitanti usiamo un’altra tecnica, che si chiama “Metamodello”, e andiamo su un livello profondo delle credenze, lavorando sulle parti inconsce. Il mio obiettivo, per il prossimo libro, è proprio quello di trattare in maniera più approfondita le credenze, di raccogliere tutte quelle che sentito in questi anni di sessioni dai miei clienti, creando una specie di elenco delle credenze. In questo modo la gente avrebbe a disposizione una mappa, una specie di questionario attraverso il quale poter riconoscere le credenze limitanti, perché quando leggi una determinata frase in cui credi profondamente senti che “ti risuona”.

 

P. G..S.: Vorresti spiegare perché il Manifesting non funziona se una persona si limita a stare chiusa in una stanza a visualizzare, ma è importante sempre mettere azione alla propria vita?

 

Perché devi mettere insieme sia il Focus Ordinario che il Focus Universale, e per farlo devi mettere azione alla tua vita. Devi mettere insieme Azione, Volontà e Universo. Se fai tutte e tre le cose, allora andrai avanti molto più velocemente e più facilmente. Per fare un esempio, se io dico: “Voglio l’anima gemella”, ma resto chiuso in casa e aspetto, visualizzando e basta senza mai uscire, chiaramente è difficile che possa trovarla!

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2 commenti a “La Mente Quantica: intervista a Vincenzo Fanelli

  1. Ciao Vincenzo

    bella questa intervista, soprattutto gli esempi di vita quotidiana.
    Mi ha colpito la parte in cui tu chiedevi se stare a Milano o tornare a Bari (forse perché mi ritrovo in situazioni simili)…

    La mia domanda, forse dalla risposta scontata, ma sento il dovere di fartela, è questa:
    quando hai chiesto “Universo, ma io cosa devo fare? Devo restare a Bari e lavorare qui, oppure devo tornare a Milano?” hai usato le tecniche indicate nel libro?
    Oppure ti sei limitato a qualcosa di più “veloce”, magari una qualche scorciatoia?

    1. Ciao Peter, l’ho semplicemente chiesto con forte intenzione e ho lasciato andare.
      Poi è arrivata la risposta. Molto semplice come procedura, la difficoltà sta nell’intenzione, nel crederci e nel lasciare andare. Ciao

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