I Segreti della Longevità – 2 Video

Cosa si intende per Longevità e Antiaging? Significa vivere più a lungo pieni di malanni e con un comodino traboccante di medicinali o si intende qualcos’altro?

Quando si parla di Antiaging, ci si riferisce alla possibilità di vivere più a lungo restando in buona salute. Ovviamente questo concetto ci sembra lontano perché siamo abituati ad avere una specifica idea riguardo all’invecchiamento: acciacchi, malanni e mancanza di lucidità mentale.

In realtà, in Italia abbiamo diverse zone (zone blu) dove i centenari continuano ad essere attivi, lucidi e in buona salute. Un esempio di queste zone è l’entroterra nuorese in Sardegna.

Queste zone sono presenti in tutto il mondo e i ricercatori stanno finalmente scoprendo quali sono i loro segreti.

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Longevità, invecchiamento e medicina antiaging -2 parte

Ecco la seconda parte dell’articolo

A cura del Dott. Giorgio Crucitti

FOTO SITO (1)

Dott. Giorgio Crucitti – Medico Chirurgo, specialista in chirurgia toracica, docente in medicina estetica e del benessere e antiaging presso la Scuola Medica Ospedaliera S.Spirito in Saxia – Roma, Coordinatore scuola di medicina estetica e del benessere presso Istituto Alta Formazione Roma, Trainer of NLP.

  

 

Generalmente i bersagli del nostro organismo che risentono maggiormente del danno sono:

– DNA
– proteine
– lipidi

 

che si trovano all’interno delle cellule.
I fattori dannosi possono essere riassunti nel modo seguente:

 

– radicali liberi delll’ossigeno e dell’azoto
– AGEs e ALEs
– metalli pesanti
– inquinamento ambientale (es. pesticidi)
– alterazioni della metilazione
– infezioni microbiche sub cliniche

 

Di contro abbiamo i fattori di riparazione che sono necessari a contrastare sia i fattori di danno che i loro effetti.
In questo gruppo troviamo:

 

– antiossidanti enzimatci
– antiossidanti non enzimatici
– sequestratori di metalli

 

M quando la D diventa maggiore della R cosa succede?
Iniziano i primi sintomi definiti vaghi ed aspecifici perché sono generali e a qualsiasi esame diagnostico di routine non risultano alterazioni degne di nota.
E’ questo lo stato di malessere accennato prima.
Di questi sintomi vaghi e aspecifici definiti anche MUS (Medical Unexplained Symptoms) ne sono stati codificati circa una quarantina e tra questi troviamo:

 

– Stanchezza o affaticamento persistenti
– insonnia o risvegli notturni
– sonnolenza persistente
– ansia o apatia
– palpitazioni
– fame serale o notturna
– desiderio di carboidrati
– bruciori di stomaco, nausa, gonfiori addominali
– stipsi o diarrea
– colite
– mani e piedi freddi
– sudorazione notturna
– difficoltà a provare piacere per eventi positivi

 

Ma in che modo i fattori dannosi producono questi sintomi?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo chiarire il concetto di stress.
Stress significa carico o pressione che arriva dall’esterno e a cui l’organismo stressato deve rispondere per sopravvivere.
Quando parliamo di stress stiamo dicendo che l’individuo sta opponendo una certa resistenza a pressioni esterne, e i meccanismi di resistenza attivati sono identici a prescindere dal tipo di stressore.
Gli stressori più comuni possono essere suddivisi in:

 

– psichici
– relazionali
– alimentari
– infettivi (infezioni microbiche subcliniche)
– organici

 

Ma in cosa consiste questa resistenza opposta allo stressore?
L’insieme dei processi e dei sistemi utilizzati in questa fase rappresentano il cosiddetto ‘sistema di risposta dello stress ‘.
In altre parole lo stress ha una valenza positiva per l’individuo. Senza stress non c’è vita.
Il punto importante è che bisogna saperlo gestire e non farsi gestire e sopraffare.

 

Questo significa aver un buono stile di vita e una buona qualità della vita.
Il sistema di risposta dello stress comprende il sistema neurovegetativo (simpatico e parasimpatico) in relazione con il sistema endocrino il quale concorre alla risposta mediante la secrezione di ormoni catabolici e anabolici.
Nella fase catabolica vengono prodotte e utilizzate grandi quantità di ormoni come il cortisolo, ormoni tiroidei, l’adrenalina e la noradrenalina e ormoni sessuali.
Nella fase anabolica invece vengono prodotti ormoni e sostanze come il GH, la melotonina, l’insulina e ancora una volta gli ormoni sessuali.

 

Questa ritmo ormonale ha la funzione di aumentare la resistenza allo stressore fornendo il carburante alle cellule ossia il glucosio e gli acidi grassi che vengono trasformati in ATP nel mitocondrio e di assicurare la rigenerazione dei tessuti danneggiati durante la fase di stress catabolico.
Solo se questo ritmo è conservato è possibile ottenere longevità e salute.
Il glucosio, oltre a quello di origine alimentare, viene prodotto a partire dalle proteine muscolari, della pelle, delle ossa ecc…

 

Quindi la nostra massa magra è il substrato per la sintesi di carburante necessario a resistere allo stressore e fin quando quest’ultimo non viene superato la massa magra continuerà a fornire energia.
La componente di massa magra del nostro organismo viene considerata un importante indicatore di salute e dei processi di invecchiamento.
Nella fase di catabolismo assistiamo ai seguenti processi:

 

– iper produzione di radicali liberi
– iper produzione di AGEs e ALEs
– difficoltà ad eliminare le scorie metaboliche
– la presenza di scorie nei tessuti stimola i processi di infiammazione cronica con
produzione di IL 1, IL6 e TNF (le cosiddette citochine proinfiammatorie).

 

Questa infiammazione cronica silente è la causa di invecchiamento precoce e malattia ed è rappresentata dal cosiddetto ‘inflammaging’.
In particolare sappiamo che le citochine proinfiammatorie sono la causa di

 

– sintomi vaghi e aspecifici
– catabolismo della massa magra muscolare
– aumento della massa grassa viscerale (sovrappeso, obesità, diabete, ipertensione
arteriosa)
– invecchiamento cutaneo precoce
– PEFS
– aterosclerosi
– morte neuronale
– riduzione della sintesi di NGF e BDNF con deficit di rigenerazione neuronale
– deposito di placca amiloide e grovigli neurofibrillari nei neuroni

 

Ma quali sono le strategie che abbiamo a disposizione per contrastare questi processi e quindi l’invecchiamento patologico e la malattia?

 

Possiamo schematizzare le nostre strategie nel modo seguente:

 

– nutrizione
– attività fisica
– trattamento della disbiosi, dell’infiammazione cronica
– detossificazione (drenaggio metalli pesanti, AGEs, radicali liberi, inquinamento
ambientale)
– supplementazione (salì minerali, vitamine, oligoelementi e aminoacidi)

 

Parliamo brevemente della nutrizione.

 

L’alimentazione è uno dei più importanti stressori esistenti in natura. Infatti sappiamo che anche gli alimenti hanno la capacità di influenzare il ritmo orto/para ossia il ritmo stress/recupero.
Abbiamo anche visto come la salute sia strettamente correlata alla conservazione di questo ritmo.
Oggi sappiamo che esistono alimenti capaci di stimolare la reazione di stress e altri capaci di stimolare la reazione di recupero.

 

Quindi è chiara l’importanza di distribuire gli alimenti in maniera tale da favorire questo ritmo anziché constrastarlo.
Se per esempio la sera assumiamo carboidrati, nervini, grassi saturi ecc.. stiamo contrastando il ritmo e se lo facciamo ogni giorno per oltre un mese ecco che il nostro organismo instaura una reazione cronica a questo stressore aumentando la fase di stress e riducendo la fase di recupero.

 

L’alimentazione influenza la nostra salute anche attraverso il carico di acidità renale (PRAL).
Diversi studi hanno dimostrato che quando un alimento ha il PRAL positivo significa che apporta valenze acide al rene e quindi all’organismo contribuendo all’acidificazione della matrice.

 

Il ph della matrice ha una tendenza alla basicità e l’eccesso di cataboliti acidi (da alimenti con PRAL positivo, da AGEs, ALEs e molecole ossidate da attivazione cronica dell’asse dello stress) attiva ulteriormente la fase catabolica per destrutturare la componente ossea (osteopenia e osteoporosi) per apportare valenze basiche (di cui l’osso è ricco) alla matrice.

 

Questo processo contribuisce ulteriormente alla perdita di massa magra e quindi all’invecchiamento precoce e alla malattia.
Inoltre diversi studi hanno dimostrato come la restrizione calorica sia associata a longevità.

 

Oggi sappiamo che anche il DNA può essere influenzato dai nutrienti.
Infatti il nostro genoma per poter trasmettere l’informazione deve trovarsi in una conformazione ben precisa.
Se si dispone come un groviglio non può trasmettere l’informazione e per farlo deve essere srotolato.

 

Un importante fattore di regolazione della conformazione del DNA è il processo della metilazione ossia l’aggiunta di gruppi metile (CH3) in alcuni punti della catena genomica.

 

La metilazione viene regolata da

 

Stress
Attività fisica
Alimentazione

 

L’ipometilazione del DNA blocca l’attività genica mentre l’ipermetilazione ne stimola le funzioni.
In sintesi un deficit di metilazione è associato a:

 

Alterazione della regolazione dell’espressione di oncogeni
Aumento dell’omocisteina e delle malattie cardiovascolari
Depressione e deficit cognitivi
Deficit del tubo neurale (vita intra uterina)

 

Oltre alla metilazione esiste un altro importante processo di regolazione genomica: l’acetilazione degli istoni del DNA.
La restrizione calorica regola l’acetilazione ed è stata associata a longevità.
Già nel 1935 MvCay presso la Cornell University dimostrò che riducendo l’apporto di nutrienti ai topolini si otteneva un significativo aumento della longevità.

 

In questo processo un ruolo fondamentale è svolto dall’attivazione di una famiglia di enzimi chiamati sirtuine (SIRT 1 – 7) che sono deputati alla deacetilazione (rimozione di gruppi acetile) di parti del genoma chiamate ‘istoni’.
Le sirtuine sono anche attivate dal resvetratrolo.

 

Inoltre la restrizione calorica è associata a soppressione di mTOR una proteina con varie funzioni tra cui la regolazione della funzionalità mitocondriale con riduzione di radicali liberi e della funzionalità del sistema immunitario.
mTOR è invece attivato dalle citochine proinfiammatorie tra cui la principale è IL 6. A questa attivazione consegue la disregolazione dei linfociti T regolatori che liberano IL 17 una delle maggiori responsabili delle malattie autoimmunitarie.
mTOR viene attivata da:

 

Stress
Insulina
Ormoni
Alimenti
Dieta ipercalorica

 

In questo circolo vizioso un ruolo importante è svolto dalla presenza di disbiosi iintestinale ossia una proliferazione abnorme dei batteri presenti normalmente nel tubo digerente che può essere favorita da un regime alimentare ipercalorico con aumento del grasso viscerale che rappresenta a sua volta uno dei maggiori markers prognostici sfavorevoli per l’invecchiamento precoce assieme alla riduzione della massa magra muscolare.
L’ambiente intestinale rappresenta un’importante sede di regolazione del sistema immunitario.
Infine diversi studi hanno dimostrato che il muscolo in contrazione ed ipertrofico libera le cosiddette miochine con attività (vedi slide):

 

– antinfiammatoria
– antiadipogenica
– stimolo di BDNF
– stimolo plasticità neuronale

 

Riassumiamo le principali strategie che abbiamo a disposizione per il trattamento e la prevenzione dell’invecchiamento precoce.

 

– nutrizione
– attività fisica
– trattamento della disbiosi, dell’infiammazione cronica
– detossificazione e drenaggio metalli pesanti, AGEs, radicali liberi, fattori di
inquinament ambientale
– supplementazione (salì minerali, vitamine, oligoelementi e aminoacidi)
– trattamenti localizzati per l’invecchiamento cutaneo e la cellulite (biostimolazione,
mesoterapia, matrix ecc…).

 

Leggi la prima parte

Longevità, invecchiamento e medicina antiaging -1 parte

A cura del Dott. Giorgio Crucitti

FOTO SITO (1)

Dott. Giorgio Crucitti – Medico Chirurgo, specialista in chirurgia toracica, docente in medicina estetica e del benessere e antiaging presso la Scuola Medica Ospedaliera S.Spirito in Saxia – Roma, Coordinatore scuola di medicina estetica e del benessere presso Istituto Alta Formazione Roma, Trainer of NLP.

  

 

Quando parliamo di longevità non possiamo non pensare alla vecchiaia e alle persone anziane.

Forse è per questo motivo che per molte persone pensino che studiare la  longevità significa occuparsi degli anziani.

È molto importante a questo punto fare una precisazione fondamentale.

Longevità significa diventare anziani in buona salute e affinché ciò sia possibile è necessario occuparsi della longevità sin da giovani.

Esiste una nuova branca della medicina che si occupa di queste problematiche ed è la medicina antiaging.

Questa nuova specializzazione medica non si occupa del soggetto già anziano e ammalato, compito della geriatria, bensì di quelli giovani che desiderano arrivare in tarda età nelle migliore condizioni psico – fisiche.

 

Quindi a differenza della geriatria la medicina antiaging non si occupa dell’anziano ma dei processi che portano ad invecchiare un organismo ancora giovane.

In altre parole la geriatria si occupa della vecchiaia, la medicina antiaging dell’invecchiamento.

È quindi una medicina rivolta principalmente ad un pubblico giovane perché il suo obiettivo è quello di ridurre il rischio di invecchiamento precoce e patologico.

Proviamo a comprendere meglio questi semplici concetti.

La popolazione può essere suddivisa in tre grandi gruppi:

 

– popolazione sana o in stato di benessere,

 

ossia quelle persone che non presentano nessuna malattia e nessun sintomo e qualsiasi esame diagnostico a cui vengono sottoposte è negativo.

 

– popolazione in stato di malessere

 

rappresenta tutte quelle persone che non hanno ancora nessuna malattia conclamata ma possono avere sintomi poco specifici e generali definiti “vaghi ed aspecifici o MUS” o se sottoposte ad esami diagnosti di qualsiasi natura presentano già delle alterazioni anche minime.

 

– popolazione malata

 

rappresentata da tutte quelle persone con evidenza di malattia conclamata come:

 

– malattie neuro – degenerative (Parkinson, Alzhaimer e le demenze in genere, SLA ecc..)

– malattie cardiovascolari

– sindrome metabolica (obesità, diabete e ipertensione)

– malattie autoimmuni

– neoplasie

– Invecchiamento precoce della pelle

– cellulite e pannicolopatia fibroscleroedematosa (PEFS)

 

Ogni epoca si distingue per alcune caratteristiche come:

 

– livello di vita

 

rappresentato dalla quantità di risorse realmente disponibili e utilizzabili dalle persone di una data società ed epoca storica.

Oggi come mai in passato stiamo vivendo un’ epoca in cui le risorse sono enormi: risorse alimentari, tecnologia, informazione ecc…

 

– stile di vita

 

cioè la modalità con la quale queste risorse vengono utilizzate.

Il cibo può essere utilizzato in modo utile e salutare o in modo dannoso se ci si abbuffa continuamente.

Il computer può essere utile per migliorare le nostre prestazioni sul lavoro ma può anche essere dannoso se lo utilizziamo continuamente anche fino a tarda notte.

I mass media sono utili mezzi di informazione e di conoscenza del mondo che ci circonda ma possono anche essere dannosi poiché sono capaci di influenzare la nostra percezione della realtà facendoci distogliere l’attenzione da ciò che è veramente importante.

 

– qualità della vita

 

rappresenta la capacità e la possibilità di utilizzare al meglio le risorse disponibili. Questo concetto è strettamente correlato con il grado di evoluzione e consapevolezza dell’individuo e della collettività.

Purtroppo dobbiamo prendere atto che la società attuale si distingue per:

 

– alti livello di vita

– basso stile di vita

– bassa qualità della vita

 

Un compito importante della medicina antiaging è fornire all’individuo e alla collettività le conoscenze e gli strumenti necessari per raggiungere e mantenere lo stato di benessere e ridurre il rischio di passaggio in stato di malessere o malattia.

 

L’invecchiamento è definito come il sovrapporsi di vari eventi dannosi nelle cellule e nei tessuti con l’avanzare dell’età che sono responsabili dell’aumentato rischio di malattia e morte.

Possiamo semplicemente rappresentare questo concetto con la seguente formula:

 

A (aging) = D (danni) – R (riparazione)

 

Quindi se ad ogni danno subìto segue una corretta riparazione la probabilità di invecchiare in modo fisiologico è molto alta.

 

Segue seconda parte…