Quando comunichiamo con gli altri non solo usiamo le parole, ma anche la gestualità, la prossemica (andare in avanti e indietro con il corpo) e può accadere che in maniera accidentale (?) ci grattiamo la testa o il naso proprio su determinati argomenti. E che dire del tono di voce che si alza e si abbassa inconsapevolmente senza necessariamente avere un mal di gola?
Ovviamente, da buoni occidentali razionali, pensiamo che questo tipo di linguaggio sia casuale e che non abbia nessun significato se non semplice prurito, modo di fare, ecc..
Quello che la maggior parte della gente ignora è che noi siamo costituiti da una parte razionale e una inconscia.
La parte razionale si occupa della logica, matematica, valutazione, percezione spaziale, ecc.;
l’inconscio, invece, si occupa della creatività, intuizione, sogni, emozioni e della comunicazione non verbale.
Nella comunicazione il linguaggio logico ha la sua importanza, ma il linguaggio del corpo ne ha molta di più. Per farti comprendere questo aspetto, immagina di assistere ad una lezione di 2 ore con un docente seduto dietro la scrivania, quasi del tutto fermo, con un tono monotono e con totale assenza di gestualità. Sarebbe una delle lezioni più noiose e inutili della tua vita.
Ora, invece, immagina un docente in piedi che accompagna i concetti con la giusta gestualità, che alza e abbassa il tono di voce quando è necessario e che ogni tanto cammina mentre espone la lezione. Non c’è partita: il secondo modo di insegnare è più efficace in quanto usa sia il linguaggio logico che quello inconscio (non verbale). In altre parole, questo docente è in grado di comunicare con entrambe le menti divenendo estremamente efficace nella sua esposizione.
Quindi, il linguaggio del corpo non è solo una mappa per comprendere cosa pensa realmente chi abbiamo di fronte, ma anche un modo per influenzare gli altri.
Un esempio di influenza negativa si ha quando una persona espone i suoi concetti con le braccia conserte. Inconsciamente farà passare una sensazione di chiusura su quanto afferma, messaggio che sarà letto dall’inconscio di chi lo ascolta.
Magari razionalmente nessuno si accorgerà di nulla, ma la loro parte emotiva lo farà. E’ il classico caso che si verifica quando diciamo “Non so perché, ma non mi ha convito”.
Questo accade proprio per la ragione appena esposta: quello che afferma la parte logica viene smentito dalla parte inconscia. Dato che quest’ultima ha un forte peso nelle decisioni che prendiamo, occorre divenire molto attenti anche al nostro non verbale se vogliamo essere più efficaci nella comunicazione con gli altri.
Immagina quanto potente possa essere la congruenza: quello che esprimi con le parole è supportato del tuo linguaggio non verbale. Non solo convincerai la parte razionale del tuo interlocutore, ma anche il suo inconscio. Nulla è più potente della congruenza nella comunicazione efficace.
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