Spesso si parla di crescita personale e si propongono diversi approcci. Personalmente ritengo che limitarsi ad un singolo approccio significa ridurre le proprie possibiltà evolutive. Per questo motivo mi sono appassionato all’Enneagramma (oltre che alla PNL) in quanto permette l’individuazione della compulsione che contraddistingue l’enneatipo di appartenenza.
La compulsione è un comportamento inconscio non gestibile razionalmente.
Ad esempio, “E’ più forte di me, devo mettere tutto in ordine altrimenti sono a disagio”.
Dalla compulsione si sviluppa l’enneatipo
L’Enneagramma mostra 9 compulsioni principali come già accennato in un precedente articolo.
Riporto l’elenco per evitarti di cercarlo nel sito
1 – Perfezionista: Perfezione
2 – Altruista: Compiacere
3 – Manager: Successo
4 – Romantico: Autenticità
5 – Eremita: Sapere
6 – Scettico: Sicurezza
7 – Artista: Libertà
8 – Capo: Controllo
9 – Diplomatico: Pace
Ogni compulsione nasce da una specifica dinamica messo in atto dagli adulti significativi (bada bene che non mi sono limitato a parlare di “genitori”). In base a quello che accade, si reagisce e/o ci si adatta alla situazione dando luogo alla compulsione.
Si può creare nei primi anni di vita e (comunque) non oltre i 18/20 anni.
In questo lasso temporale si può tendere verso una direzione, ma in seguito aderire ad una compulsione diversa se soggetti a particolari eventi emozionali.
Cerchiamo di capire meglio come si crea e agisce una compulsione.
Prendiamo ad esempio il Tipo 7 (Artista).
Come nasce la sua compulsione?
Immagina un bambino che vive in un piccolo Eden: ogni suo desiderio è soddisfatto non facendogli conoscere miseria e sofferenza. Quindi, un vero e proprio Paradiso Terrestre dove ogni suo volere viene concretizzato. Tutto fila liscio fino a quando arriva la scacciata dall’Eden: crack finanziario dei genitori, l’arrivo di un fratellino o una separazione che porta ad una riduzione dei desideri realizzati.
Per la prima volta prova una sofferenza mai sentita prima perché tocca con mano la “miseria” (per lui è tale in quanto negargli qualcosa è una situazione sconosciuta).
Da quel momento in poi farà di tutto per non provare sofferenze (“me ne è bastata una!”) e si concentrerà solo sul lato luminoso della vita (ignorando quello più doloroso).
Ricordo che queste sono dinamiche inconsce delle quali gli individui non sono consapevoli.
Cosa può aiutarlo ad essere sempre gioioso, in movimento (l’iperattività premette di non sentire sofferenze interiori) e immerso nel lato più luminoso della vita? La “Libertà”:
“Se sono libero, posso fare quello che voglio”.
Qui parliamo di una libertà senza compromessi dove, ad esempio, un partner geloso può essere scaricato dall’oggi al domani se insiste nel limitargli la vita.
In questo modo si crea la compulsione di “tendere verso la Libertà ad ogni costo”.
Chiaramente ogni enneatipo ha la sua storia e la sua specifica compulsione come abbiamo visto all’inizio dell’articolo.
Come può il fatto di conoscere il proprio enneatipo (e quindi la relativa compulsione) aiutarci ad evolvere?
La compulsione ci obbliga ad andare in una determinata direzione. Da questa derivano anche gli aspetti negativi della tipologia.
Ad esempio, un Tipo 7 immaturo è poco affidabile, non riesce a stare fermo, cancella sistematicamente dalla mente tutto ciò che è sofferenza e tende a comportarsi in maniera superficiale. Non va quasi mai a fondo in quello che fa perché è più importante avere libertà di movimento e di scelta. Soffermarsi può significare “fermarsi”. Questo vuol dire entrare in contatto con le sofferenze interiori rimosse. Per questo motivo non vuole attorno persone possessive (che tendo a fermarlo) e “tristi”.
Lavorare direttamente sulla compulsione significa andare al centro dell’Ego (falso Sé) e smontarlo per poter accedere al vero Io. Questo significa anche ridurre i lati negati ed evolvere.
Quindi, l’Ennegramma è un’ottima guida per una sana ed equilibrata evoluzione interiore.